Infinito II – § 259

Infinito II – § 259

Lo spirito che indugia nella sfera del visibile, rinuncia alle manifestazioni di quelle superiori. Ma se vive consapevole dell’unione universale, è in rapporto con tutto il creato. Il suo potere creativo è alimentato non dall’esterno ma dalla tendenza, propria del seme, alla comunione con il Magnete e con il Fuoco dello Spazio. Quel seme conosce tutte le leggi della creazione; e lo spirito conscio della propria essenza cerca il rapporto con le sfere più elevate. L’invariabilità dell’unità è il motore del Cosmo. In verità, la coscienza può raggiungere le energie più sottili, ma l’impulso che genera l’impegno strenuo deve venire dal seme. La chiave del conseguimento è l’azione indipendente.

Commento

Ciò che vediamo con gli occhi fisici è solo una piccola parte di ciò che esiste. Il seme, cioè lo spirito dell’essere umano, porta in sé la consapevolezza dell’invariabile unità del tutto, e include potenzialmente sia i mondi lontani che quelli invisibili. Lo spirito è in comunione con il Magnete Cosmico, ovvero con la volontà che esprime il piano evolutivo dell’Universo. L’anima umana – la coscienza – può raggiungere le energie più sottili, ma l’impulso vitale viene dallo spirito. L’azione indipendente è una qualificazione del libero arbitrio: è la capacità della persona di allinearsi al piano evolutivo, facendo risuonare la propria nota individuale.